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Proroga cassa integrazione: le novità del decreto rilancio

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Le aziende potranno usufruire, fino al 31/08/2020, di ulteriori 5 settimane di Cassa Integrazione.

Per “Cassa Integrazione” viene inteso qualsiasi tipo di ammortizzatore sociale. Inoltre, dal 1/09/2020 e fino al 31/10/2020 sono previste ulteriori 4 settimane.

Le tempistiche di pagamento, dovrebbero essere più veloci. Ad oggi infatti, ci sono ancora lavoratori che non hanno ricevuto alcun pagamento dall’INPS, sebbene le domande di Cassa Integrazione siano state presentate a marzo o agli inizi di aprile. Circa due mesi fa.

A cosa possono essere dovuti questi ritardi?

  • Il ritardo con cui le norme vengono pubblicate;
  • L’incertezza applicativa delle stesse;
  • Le modalità poco “rapide” nell’istruire una pratica di richiesta e autorizzazione di Cassa Integrazione.

Variano i termini di presentazione delle domande

Per le nuove domande di Cassa Integrazione è prevista una nuova procedura di richiesta.

Per la cassa in deroga, ad esempio, non si presenterà più la domanda alle regioni. Ma direttamente all’INPS.

Vengono reintrodotti gli obblighi di informazione, consultazione ed esame congiunto, con i sindacati.

Congedi per coloro che devono assistere i figli o persone invalide

Sono stati confermati e prolungati i congedi già esistenti. I responsabili del personale si trovano a dover considerare anche questi congedi nell’organizzazione dell’attività produttiva.

Pertanto:

  • Dal 5/03 al 31/07 i genitori di figli minori di 12 anni hanno diritto ad un congedo parentale di 30 giorni (erano 15 fino al 19/05), retribuito al 50% della retribuzione mensile;
  • Sempre fino al 31/07, i genitori di figli minori di 16 anni, anche se hanno fruito del congedo di 30 giorni, hanno il diritto di astenersi dal lavoro con diritto alla conservazione del posto di lavoro. In tal caso non è prevista né retribuzione né contribuzione INPS;
  • Chi assiste invalidi può fruire di ulteriori 12 giornate, che si sommano ai 3 giorni mensili, per i mesi di aprile e maggio, per un totale di 18 giornate di permesso.

Il divieto di licenziamento non è universale.

Per licenziare un dipendente, deve esserci una giusta causa o un giustificato motivo. I licenziamenti disciplinari, ossia quelli imputabili a mancanze anche gravi del dipendente, sono sempre possibili.

Fino al 17/08/2020 sono precluse, o sospese se iniziate dopo il 23/02, le procedure di licenziamento collettivo.

Inoltre il datore di lavoro non può recedere dal rapporto di lavoro con operai, impiegati e quadri, anche in apprendistato, per ragioni di tipo economico.

Ne abbiamo parlato con Erika Regalia, consulente del lavoro e CEO di Coresultant.

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