Il cellulare è sicuramente uno degli strumenti più importanti per relazionarci con le altre persone. Sia per quanto riguarda la vita privata, sia per quella lavorativa.
Senza lo smartphone, a prescindere dal modello che si tratti, difficilmente possiamo svolgere i nostri compiti quotidiani. Dal rispondere alla mail, all’organizzare riunioni di lavoro fino all’ordinare la pizza o del sushi a domicilio.
Come proteggere il proprio smartphone?
Come fare per non perdere dati, contatti e informazioni private? Possono essere messi in pratica alcuni semplici consigli. Eccone alcuni:
Fare spesso un backup
Esistono diversi modi per fare il backup. Se il vostro dispositivo è Android, quello più semplice e immediato è di configurare il backup automatico dei dati su Google Drive, tramite l’account Gmail. Verranno così salvati contatti, foto, video con intervalli periodici (quotidiani, settimanali o mensili).
Semplice sì ma con alcune limitazioni. Lo spazio gratuito è di soli 15GB e il backup può essere effettuato solamente tramite una connessione dati.
È pertanto consigliato, essere sicuri di avere vari metodi di ripristino. È bene considerare l’acquisto di un Hard Disk, disponibile in vari tagli di memoria.
Una volta configurato l’Hard Disk, è sufficiente collegare lo smartphone al PC per poter trasferire, foto, file, download e documenti in apposite cartelle.
Per quanto riguarda i contatti invece, è sufficiente trasferire la propria rubrica su Gmail. In questo modo si avrà a disposizione la lista completa con numeri, indirizzi, e-mail dei nostri contatti.
Su iOS, il backup si configura attraverso iCloud, ovvero il servizio di storage dell’azienda.
Vantaggi e svantaggi sono simili al backup con Google Drive.
Impostare un servizio di ritrovamento
Sia su Android che su iPhone, è possibile impostare i servizi di geolocalizzazione. In questo modo è possibile ritrovare il proprio dispositivo o ricostruire anche il “percorso” dello smartphone dopo che è stato smarrito.
È però necessario che questo sia acceso e soprattutto che non sia già stato ripristinato da eventuali malintenzionati.
Impostare un valido blocco
iPhone ha introdotto per primo lo sblocco tramite riconoscimento del volto. Oggi si tratta del metodo più sicuro. Molti smartphone, tuttavia, si basano sullo sblocco tramite riconoscimento delle impronte digitali.
È anche possibile impostare un secondo step tramite sequenza, codice PIN oppure password. Assicurati di impostare sblocchi sì complicati ma, allo stesso tempo, che siano facilmente memorizzabili.
E se ci rubano il cellulare?
Probabilmente la preoccupazione più diffusa è quella legata al fatto che qualcuno possa sapere i dettagli della nostra vita privata o del nostro lavoro.
Se vengono impostate tutte le sicurezze, tra cui anche l’autenticazione a due fattori, sarà davvero difficile poter accedere ai vostri dati personali.
C’è un ultimo passo da fare prima di essere davvero sicuri di poterci proteggere nel caso di smarrimento o furto del nostro smartphone. Si tratta di conservare il codice IMEI.
Questo è un codice univoco che identifica il nostro smartphone, una sorta di carta d’identità del dispositivo.
Il codice IMEI permette di bloccare in maniera permanente il dispositivo in caso di furto o smarrimento, in modo da renderlo inutilizzabile.
Disaster recovery: correre ai ripari prima che sia troppo tardi
Quello del disaster recovery è un tema di cui non si parla mai abbastanza.
Prima ancora che essere una scelta di software, è una questione di consapevolezza. Perché il “disaster”, l’incidente, il furto, la rottura di uno smartphone può semplicemente succedere. E, di fatto, succede.
ITCore ha fatto di disaster recovery e backup una vera e propria missione. Abbiamo scelto di affiancarci a partner tecnologici dalla reputazione certa e verificabile. Ma la tecnologia da sola, non basta.
Occorre la sensibilità di professionisti che abbiano attenzione e competenze continuamente allenate, persino messe alla prova anche nelle situazioni più complesse.
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