Twitter approva lo smart working “per sempre”
Twitter è la prima multinazionale tecnologica ad approvare lo smart working permanente.
Come spiegato in una email dal fondatore, Jack Dorsey, chi volesse lavorare da remoto può farlo «per sempre».
«Data la nostra enfasi sul decentramento e il supporto di una forza lavoro distribuita in grado di lavorare da qualsiasi luogo eravamo in una posizione perfetta per agire rapidamente e consentire alle persone di lavorare da casa. Gli ultimi mesi hanno dimostrato che possiamo farlo. Quindi, se i nostri dipendenti hanno un ruolo e una situazione che consentono loro di lavorare da casa e vogliono continuare a farlo per sempre, lo potranno fare». Queste le parole dell’azienda nel proprio blog .
Tutti gli altri invece potranno tornare in ufficio da settembre nonostante la data sia incerta.
Inoltre, Twitter ha fornito incentivi per un adeguato spazio di lavoro in casa, dotando i dipendenti di sedie adeguate e scrivanie.
Google Assistant: novità in arrivo in versione beta
Dopo aver migliorato la precisione e l’accuratezza del riconoscimento vocale di Assistant, l’azienda di Mountain View sembrerebbe lavorare a due nuove funzionalità. Gli esperti di 9to5google hanno analizzato l’ultima versione beta dell’App (la 11.9) e hanno individuato:
- Bell Schedule
Potrebbe trattarsi di una sezione in cui controllare tutti i gli eventi in programma. Il tab non è attualmente disponibile per gli utenti, anche se sembra possibile l’attivazione manuale, insieme alla nuova interfaccia.
- Briefing mattutino
“Get your morning brief from Assistant” è una funzione che consentirà di scegliere quali informazioni ricevere al mattino appena svegli. Sono presenti alcune opzioni predefinite, l’orario e i giorni in cui ripeterle.
GoDaddy, Data Breach colpisce 28000 account
GoDaddy con 19 milioni di clienti, milioni di domini gestiti e di siti Web ospitati, è stato attaccato.
La conferma proviene da un’e-mail del CISO di GoDaddy Demetrius Comes, affermando che l‘incidente di sicurezza in questione è emerso dopo che un’attività sospetta è stata recentemente identificata su alcuni server GoDaddy.
Attività che, secondo il Dipartimento di Giustizia dello Stato della California, sembra risalire al 19 ottobre 2019, nonostante non sia stato rilevato fino al 23 aprile 2020, giorno in cui GoDaddy ha notato alcune attività sospette nei suoi server.
La causa dell’attacco potrebbe essere stata l’utilizzo di un account privilegiato, con le credenziali “trovate” nel dark web o tramite email di fishing.
Per i clienti colpiti dagli hacker, GoDaddy ha dichiarato di aver inviato una mail ai clienti interessati per il ripristino della password compromessa e di aver garantito un anno di accesso gratuito al servizio Website Security Deluxe and Express Malware Removal.
Trasferire i file di grandi dimensioni con siti e programmi internet
In rete esistono diversi mezzi che permettono una condivisione di documenti di grandi dimensioni. E quasi tutti utilizzano una tecnologia molto diffusa: il Cloud, cioè un insieme di risorse come spazio di archiviazione e server, con un alto standard di sicurezza e protezione per i dati conservati.
Tra i principali siti e programmi da utilizzare ci sono:
- WeTransfer
Un servizio in cui non occorre registrazione e si può trasferire fino ad un massimo di 2Gb. Per avere maggiore spazio, propone un pacchetto Premium, che arriva fino a 20Gb.
- Firefox Send
Nuovo servizio file sharing crittografato e gratuito concesso dalla Mozilla Corporation. Con questo servizio è possibile inviare file di dimensioni fino a 2,5 Gb. A differenza di WeTrasfer, Firefox Send richiede un account gratuito Mozilla.
- Google Drive
Google Drive è uno dei tanti servizi a disposizione con la sottoscrizione a Google. Quando registriamo un semplice indirizzo Gmail, automaticamente abbiamo a disposizione 15Gb di spazio Cloud, condiviso con tutti i servizi Google: Docs, Gmail, Drive, e tutte le app che richiedono l’accesso con il nostro account Google.
- DropBox Transfer
DropBox Transfer è un’area collaborativa online, in cui uno spazio di dati viene condiviso dai suoi membri. Il trasferimento non è diretto verso un destinatario, ma arriva in questo spazio riservato ai soli invitati. In questo modo, un team di lavoro, può facilmente condividere file, aggiornarli dal proprio computer, e vengono “sincronizzati” con lo spazio in Cloud.
Il data center del futuro, a emissioni zero
Si chiama 00Gate l’unico data center a emissioni zero operativo sotto Amburgo e realizzato a Castel San Pietro Terme da EXE.IT
La struttura sfrutta i pannelli solari e un sistema di condizionamento dell’aria free cooling e buona parte del fabbisogno energetico è prodotto autonomamente, con l’energia che viene immessa nella rete per poi recuperarla da fonti rinnovabili.
La completa ecosostenibilità di 00Gate si ottiene con infrastrutture hardware particolari. In questo caso, con una piattaforma Lenovo che prevede server ThinkSystem SR650.
Gianluigi Capra, Ceo di EXE.IT, spiega cosa cosa fare con un data center a emissioni zero:
“Tutte le soluzioni architetturali scelte hanno un unico obiettivo, la riduzione a livello zero delle emissioni. Abbiamo costruito una minima struttura portante in cemento, ma l’elemento predominante è il legno, in particolare i rivestimenti in lana di legno che risulta un materiale ignifugo”.EXE.IT si prepara al nuovo modello di cloud, prevedendo una prossima apertura in Friuli Venezia Giulia.