Lo scoppio della pandemia da Coronavirus ha imposto alle imprese di velocizzare l’avvio di iniziative di smart working per contrastare cali di produttività e garantire la continuità del business.
Gli italiani che hanno dovuto trasformare la propria casa in ufficio, a causa dell’emergenza Covid-19, sono stati quasi due milioni.
Smart working: lavorare per obiettivi
Perché è servita una pandemia per arrivare a conclusioni così ovvie?
Oltre l’80% degli italiani, preferirebbe mantenere lo smart working anche dopo l’emergenza Covid-19. E questo sia per l’impatto positivo che produce su traffico e ambiente, sia come spinta verso la digitalizzazione dei servizi.
La realtà è che quello che finora è mancato, non erano le tecnologie, ma la mentalità.
Il lavoro può diventare “smart” non quando lo si fa da casa, perché in quel caso si chiama telelavoro. Smart working vuol dire lavorare per obiettivi, lasciando il «dove» e il «quando» in secondo piano.
Accesso ai dati: tra dispositivi e architetture IT
Qualsiasi progetto di smart working si basa sull’utilizzo di dispositivi hardware, soluzioni applicative e componenti software middleware.
- Laptop. I pc portatili consentono il lavoro in mobilità al di fuori dei confini aziendali. Nuovi materiali, spessore e peso contenuti, risoluzione del display e funzionalità touch sono i principali punti di forza di questi prodotti
- Tablet. I modelli 2 in 1, ovvero i prodotti ibridi, possono sostituire i laptop grazie alla possibilità di collegarsi a una tastiera. Inoltre, possono essere facilmente collegati anche alla rete aziendale.
- Smartphone. Soddisfano l’esigenza di comunicare velocemente e in mobilità, controllare e mandare email ed un’altra serie di task.
Di recente si è assistito anche ad un aumento dell’uso di wearable device. Si tratta di dispositivi indossabili e connessi alla rete che possono supportare attività aziendali.
L’ampia gamma di dispositivi hardware, relativi sistemi operativi, e strumenti software deve essere gestita all’interno di piattaforme IT che consentano agli utenti di accedere ai propri dati in modo sicuro.
Ciò pone notevoli sfide tecnologiche soprattutto alle aziende. La non adeguatezza delle architetture IT a supporto dello smart working può comportare scarse prestazioni applicative e la violazione dei dati. Determinando la riduzione della produttività dei lavoratori, la perdita di risorse finanziarie e un forte danno all’immagine aziendale.
Le divisioni IT aziendali devono essere in grado di supportare efficacemente lo smart working aziendale minimizzando i rischi legati alle minacce di cybersecurity.
E il futuro?
Molti già “programmano il futuro” preparandosi alla ripresa. Questa situazione contribuirà a introdurre, modificare, e rinforzare il modello di smart working sicuro.
Nonostante ciò, sono ancora tante le barriere da superare. Molte aziende, infatti, devono migliorare l’aspetto organizzativo, trovando un compromesso che soddisfi sia i dipendenti che le esigenze dell’azienda stessa.
In questa pagina, troverai tutte le nostre proposte per affiancarti nel tuo passaggio alla filosofia dello Smart Working.