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Office 365 cambia nome, chat in cartelle su Telegram, Microsoft e il riconoscimento facciale

IT News

Un libro per l’IoT e la cybersecurity

IoT Security e Compliance. Gestire la complessità e i rischi.

Questo il titolo del nuovo volume pubblicato da Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. Associazione che si interroga sui rischi dell’IoT in questo periodo, considerando contributi, analisi ed esperienze.

L’emergenza ha accelerato l’utilizzo dell’IoT da parte di sanità e infrastrutture critiche, esponendo rischi e opportunità legate all’utilizzo.

Alessandro Vallega Chairman di Clusit Community for Security, afferma che “l’obiettivo è quello di fornire un contributo per supportare professionisti ed organizzazioni ad operare al meglio. Solo così potremo crescere come società digitale nel suo complesso

Il libro si rivolge agli inestitori in IoT, ai Project manager,  ai professionisti della sicurezza, e ai Chief Information Security Officer che lavorano costantemente sugli sviluppi dell’Internet of Things ; ma anche ai responsabili degli acquisti, e a chi opera nell’ambito legal e e privacy, tenendo conto del Gdpr.

Office 365 cambia nome e migliora le sue funzionalità

Dal 21 aprile, Office 365 diventa Microsoft 365: il piano della casa di Redmond subirà nei prossimi giorni una trasformazione, che parte proprio dal nome.

I prezzi rimarranno invariati, così come i due pacchetti in cui si suddivide: da Office 365 Personal e Office 365 Home a Microsoft 365 Personal e Microsoft 365 Family.

Quali sono le principali novità?
Sono nel pacchetto Family Safety e Teams for Consumers, che si affiancano a Office, OneDrive e Outlook.

Family Safety permette di rimanere in contatto con la propria famiglia e tenere traccia del livello di utilizzo dei servizi: quali applicazioni vengono usate e per quanto tempo, di quale ambiente fanno parte. E permette, inoltre, di configurare un limite di tempo per l’utilizzo.

Funziona anche offline, impostando notifiche per quando un utente lascia o arriva in un luogo e avere dei report sui comportamenti degli utilizzatori meno esperti.

Teams for Consumers, invece, implementa le funzionalità alla base di Teams, favorendo la collaborazione con i diversi device digitali.

Libraesva, nuovo accordo per la sicurezza delle mail

Libraesva, l’azienda specializzata in email security, ha annunciato il nuovo accordo di distribuzione con Westcon-Comstor, leader nella distribuzione globale di tecnologie.
L’accordo prevede la distribuzione di tutti i prodotti di email security di Libraesva, prevista su tutto il territorio italiano.

L’email rappresenta ancora oggi il canale di comunicazione digitale più in uso nel business. E’ anche l’ambiente privilegiato dai criminali informatici per perpetrare minacce con forme e modalità di attacco sempre nuove a discapito delle aziende e dei loro reparti IT. E’ fondamentale estendere la disponibilità di adeguati sistemi di protezione e prevenzione e la loro accessibilità. , commenta Paolo Frizzi, CEO di Libraesva 

È un  accordo vantaggioso per entrambi, con Westcon-Comstor che aumenta i prodotti offerti in email security e con Libraesva che si avvicina alle aziende, proponendo le loro soluzioni “Email Security Gateway, Email Load Balancer e Email Archiver”.

Telegram: chat in cartelle per un’app più ordinata

La piattaforma di messaggistica istantanea ha rilasciato un aggiornamento con il quale è possibile raccogliere le chat in cartelle o schede.

Si possono ordinare le conversazioni per ambiti o temi, creare cartelle per le chat di gruppo o per quelle con i colleghi di lavoro. Le cartelle vengono visualizzate come schede nella parte alta della schermata dell’app. Basta poi cliccare sul nome della cartella per scorrere la lista.

Creare una cartella su Telegram è semplice:

  • Sui dispositivi Android bisogna accedere al menu delle impostazioni e cliccare sulla voce “Cartelle”
  • Per i dispositivi Apple è necessario tenere premuta l’icona “Chat” che si trova nella parte bassa dello schermo per accedere al nuovo menu che consente la creazione delle cartelle

Con il nuovo aggiornamento è possibile anche archiviare le chat indesiderate, facendo uno swype da destra verso sinistra per veder scomparire la chat dalla schermata principale. Mentre per “silenziare” più chat basta selezionarle tenendo premuto per qualche secondo sul nome e poi cliccare sull’icona con la freccia verso il basso. Per recuperarle, invece, bisogna entrare nella cartella delle chat archiviate e fare un nuovo swype da destra verso sinistra.

E non è tutto: sono disponibili nuove statistiche, così che i gestori di canali più numerosi possano verificare l’andamento delle loro attività.

Microsoft si tira fuori dal riconoscimento facciale

La conferma ufficiale arriva proprio da Microsoft: la multinazionale ha deciso di disinvestire la propria quota sul progetto di AnyVision, stratup israeliana impegnata nell’ambito del riconoscimento facciale.

AnyVision vuole utilizzare questa tecnologia in ambito commerciale, per la sicurezza dei pagamenti e per la videosorveglianza. Molte organizzazioni in lotta per la difesa dei diritti civili hanno criticato il progetto perché suppongono che la startup sia in accordi con il governo per il monitoraggio dei cittadini palestinesi in Cisgiordania.

Microsoft non ha del tutto abbandonato i progetti legati al riconoscimento facciale, ma con l’infrastruttura cloud di Azure lascerà a disposizione degli sviluppatori “The Face API”, permettendo di integrare un sistema di Intelligenza Artificiale.

Ma come dichiarato dal gruppo di Redmond, mai a fini di sorveglianza.

La migliore app dell’anno su tutte le piattaforme, gratis!

La migliore app dell’anno non poteva mancare nei migliori store di tutto il mondo, nemmeno nel nostro. Soprattutto oggi. Ed eccola qui. La puoi avere subito e gratis, sul serio! 

La migliore app del 2020 è il tuo sorriso. 

Ne abbiamo bisogno tutti, ora più che mai. 

app sorriso

Lo sappiamo: sono settimane complesse, che ci mettono alla prova tra il lavoro, lo stare in casa, con lo studio. Ma è proprio in questi momenti che dobbiamo installare la nostra app migliore.

E non lo facciamo solo per noi, ma per tutti quelli che ci stanno intorno e che, come noi, hanno bisogno di un sorriso. 

E, sì… Questo è davvero un bel pesce d’aprile. 

pesce d'aprile da ITCore Group

Un sorriso da parte di tutta ITCore Group, che ti accompagni sempre. 

PS.
Per farti continuare a sorridere abbiamo preparato queste soluzioni per renderti leggero e sicuro questo momento di smart  working: 

  • Learn from Home, la nostra proposta per fare formazione tecnica su cloud, virtualizzazione e… 
mosaico ITCore Group

Wi-Fi, Windows, Dell Technologies, Waze e Google Maps, Vodafone e Cisco

IT News

Piazza Wi-Fi Italia: connessione gratuita per i Comuni

C’è una novità per noi italiani nel 2020. Dopo il 5G, ecco “Piazza Wi-Fi Italia”, il nuovo progetto del Ministero per lo Sviluppo e l’Economia e dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Si tratta della prima rete Wi-Fi gratuita estesa a tutti i cittadini della penisola, con l’intento di permettere a chiunque di collegarsi a Internet, senza dover stipulare contratti di telefonia.

Questo progetto è già attivo in 2726 comuni, dove la presenza di hotspot consente al pubblico di collegarsi gratuitamente e accedere al web da qualsiasi dispositivo. Il Ministero fa sapere che sono in corso i lavori per estenderlo a oltre 7500 comuni entro il 2021.

C’è una piccola procedura per poter usufruire di questo servizio:

  • Scaricare gratuitamente l’app, per Android o iOS
  • Registrarsi inserendo i dati richiesti
  • Agganciarsi a una postazione hotspot vicina

La Free Software Foundation incalza Microsoft: “liberate Windows 7”

La fondazione continua la sua campagna nei confronti di Microsoft. La richiesta è quella di rendere Windows 7 un sistema operativo open-source.

Lo fa con un atto provocatorio: inviando un hard-disk alla società di Redmond, con l’esplicita richiesta di copiarvi sopra il codice sorgente.

È chiaro che Microsoft non renderà Windows 7 open-source, ma non è detto che non decida di pubblicare nuove porzioni di codice.
Come, d’altronde, ha già fatto.

Dell Technologies: Rsa venduta a 2 miliardi di dollari

Confermate le indiscrezioni del Wall Street Journal: la divisione “Rsa Security” di Dell è stata venduta per circa 2 miliardi di dollari a un consorzio di società di private equity.

Dell annuncia la vendita poco prima della conferenza mondiale sulla cybersecurity a San Francisco.

Rsa faceva parte di Emc Corp, fornitore si software di sicurezza acquistato da Dell nel 2016 per 67 miliardi di dollari.
Per recuperare parte dell’investimento, si prevedono altre cessioni da parte del colosso Texano, come le quote di SecureWorks, società di sicurezza informatica. Inoltre, nel 2018, Dell era tornata ad essere una società quotata includendo la sua controllata Vmware.

Nell’annuncio ufficiale, Dell ha giustificato la cessione parlando di incompatibilità tra i due, e dato che sta cercando di semplificare le proprie attività ha optato per la vendita.
La cessione non è immediata, ma richiederà l’approvazione degli enti regolatori. Il verdetto è atteso tra 6-9 mesi.

App di navigazione e trasporto: Waze supera Google Maps

Ad attirare i download degli utenti sembrano essere le nuove funzionalità introdotte da Waze con l’ultimo aggiornamento: tra queste, la possibilità di calcolare il costo del pedaggio ancora prima di partire.

Le due applicazioni sembrano molto simili; la loro differenza sostanziale sta nel concetto di CrowdSourcing padroneggiato da Waze.
A discapito di quanto permette Google Maps, infatti, Waze dà la possibilità agli utenti di aggiornare attivamente la mappa con segnalazioni sul percorso, strade interrotte e molto altro.

Nonostante la rivalità tra i due servizi, in pochi sanno che anche Waze è di proprietà di Google. Waze è stato lanciato per la prima volta nel 2008 e nel 2013 il colosso americano acquista il progetto della Startup Israeliana a 966 milioni di dollari.

Vodafone e Cisco collaborano a nuove soluzioni avanzate per le aziende

Collaboration, tecnologie di rete evolute, sicurezza e cloud.
Queste le 3 aree in cui Vodafone Business e Cisco Italia vogliono impiegare le proprie energie, con l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla trasformazione digitale che le aziende italiane stanno affrontando.

“Quello che annunciamo oggi rappresenta un passaggio importante nell’evoluzione del rapporto tra le nostre aziende, che manifesta la volontà di collaborare in modo sempre più efficace sul mercato, creando soluzioni che servano davvero a facilitare l’innovazione e la competitività delle imprese italiane impegnate nei processi di digitalizzazione. Oggi disponiamo di tecnologie semplici, altamente sicure, programmabili, aperte che creano opportunità senza precedenti per aziende di ogni dimensione” commenta Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia.

Tra le linee tecnologiche di sviluppo di questa collaborazione ci sono:

  • soluzioni applicative da integrare ai servizi voce di Vodafone con il supporto della piattaforma Webex Calling;
  • un’offerta di connettività di rete fissa con la tecnologia Cisco Meraki, che fornisce una gestione centralizzata delle performance di rete;
  • i servizi di security in cloud integrati con Cisco Talos, che raccoglie informazioni e analisi rendendole disponibili alle piattaforme di sicurezza delle singole aziende;
  • le potenzialità offerte dalla suite Cisco CloudCenter, che permette un controllo end-to-end centralizzato e reportistica avanzata, a supporto delle soluzioni cloud di Vodafone.

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Data Breach, Windows 10X, Malware, Facebook, Oracle e Microsoft

IT News

Data Breach e sanzioni: come evitarle

Dati e dipendenti di un’azienda non devono essere trascurati. Il rischio di Data Breach è elevato, e la perdita dei dati comporta una sanzione dal GDPR. GDPR che riguarda una mole enorme di dati personali, dispositivi compresi.

Gli accessi non autorizzati ai data center sono pochi, ma i furti di questi dispositivi potrebbero danneggiare l’intero ecosistema aziendale.

Con l’utilizzo di una corretta mappatura dei dati, il team IT può capire la dinamica della violazione, evitando perdite di dati e conseguenti danni. Ogni dipendente è responsabile per i propri dati, ma le migliori protezioni non bastano: per essere conformi al GDPR, è necessaria una formazione adeguata a ogni membro dell’azienda.

Così come è necessario identificare i rischi di un furto di dati.

Un’azienda deve sapere dove si trovano i dati e chi vi ha accesso prestando attenzione a mail e altre forme di phishing che inducono a fornire informazioni personali. Stesso discorso per oggetti fisici come chiavette USB.

Se le policy lo consentono, i dati devono essere crittografati, evitando che qualcuno possa accedervi in caso di attacco.

Windows 10X: emulatore utilizzato per esperimenti su Macbook

Windows 10X non è ancora stato rilasciato; Macbook non è fatto per lavorare con il sistema operativo Microsoft.
Quella che ha tutta l’aria di essere una fake news, è invece l’esperimento messo in atto da uno sviluppatore, che è riuscito ad estrarre il file immagine dal primo emulatore rilasciato dalla casa di Redmond, e a farlo funzionare sul proprio Macbook con le dovute modifiche.
Nel tweet che ha fatto il giro del mondo, lo sviluppatore ha mostrato una foto del suo monitor: il sistema operativo divideva lo schermo in due come fossero due schermi separati. Ed è stato dimostrato anche che è possibile utilizzare Windows 10X su di uno schermo esterno al dispositivo che invece esegue il sistema operativo.

L’emulatore è stato rilasciato da Microsoft proprio di recente, per permettere agli sviluppatori di preparare software e applicazioni in tempo per la data ufficiale di lancio.

Oracle e Microsoft: interoperabilità in Europa per il Cloud

All’OpenWorld London, Oracle e Microsoft hanno esteso la loro collaborazione, inaugurando ad Amsterdam un nuovo nodo per l’interconnessione fra i cloud delle due aziende.
Gli utenti potranno lavorare su entrambe le piattaforme, rimanendo nella giurisdizione europea e rispettando quindi il GDPR.

Un esempio è quello del cloud Microsoft Azure che si appoggia all’Oracle Autonomous Database.

L’interoperabilità fra i cloud garantisce maggiore flessibilità e maggior semplicità di utilizzo, evitando ai clienti problemi con la gestione di ulteriori password per accedere alle risorse cloud. Accenture conferma la bassa latenza nella comunicazione fra le due architetture.

Il prossimo obiettivo sarà quello di garantire interconnessione diretta in altre regioni in Europa, Asia e America.

Hobbi, l’app per creativi firmata Facebook

Uno strumento per organizzare i propri progetti che di social ha davvero poco: Hobbi, come è possibile intuire dal nome, è un’applicazione per creativi e hobbisti.

Sembra che Facebook per questo lavoro si sia ispirato a Pinterest: si possono creare collezioni tematiche per i progetti, si possono organizzare immagini e video inerenti le proprie creazioni.
Al contrario di Pinterest, al momento non gode di una community attiva e non è possibile lasciare like o commenti.

Hobbi è disponibile solo per i dispositivi Ios in Spagna, Belgio, Ucraina, Colombia e Stati Uniti d’America. Non è chiaro se sarà rilasciata anche in altri mercati.

Malware: Mac e Windows a confronto

Malwarebytes Lab ha pubblicato il report del 2019 sulle minacce che affliggono i PC dei loro utenti. Il dato particolare riguarda i Mac, con un aumento del 400% rispetto all’anno precedente, per la prima volta sopra Windows.

Questi dati derivano solo da Malwarebytes, con il risultato che potrebbe essere influenzato da alcuni fattori, come un aumento di utenti Mac che utilizzano Malwarebytes, o un accumulo di minacce rilevate a causa di un utilizzo prolungato senza sistemi di sicurezza.

È comunque un dato da non sottovalutare, poiché evidenzia il raddoppio delle minacce ai computer con sistema operativo Mac OS, rispetto a Windows.
Il report ha rilevato che solo in un caso la minaccia ha compromesso l’intero sistema costringendo l’utente a scaricare ed avviare file dannosi.

Malwarebytes conclude l’analisi dicendo che “se il panorama delle minacce del 2019 ci dice qualcosa, è che è tempo di dare una buona occhiata alla sicurezza del Mac e finalmente prenderla sul serio”.

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