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Rete multicloud, cyber crimine con reCaptcha, phishing per utenti Teams, spirito di squadra e Cloud da record!

IT News
Ascolta “Cisco e Google, Cloud, Team Building, Microsoft Teams, Recaptcha” su Spreaker.

Cisco e Google, una nuova rete multicloud

Cisco e Google Cloud annunciano una collaborazione per supportare le aziende con le strategie multi cloud e cloud ibrido. 

Il vantaggio di questa soluzione è l’integrazione delle applicazioni WAN coi carichi di lavoro in cloud, realizzando una rete su più architetture per garantire connettività sicura e on-demand fra il data center aziendale e i tipi di cloud, che si appoggiano a Google Cloud. 

Il consolidamento della partnership Google-Cisco rappresenta un significativo passo avanti per le imprese che operano in ambienti ibridi e multi-cloud. Collegando SD-WAN di Cisco con la rete globale di Google Cloud e Anthos, insieme possiamo fornire ai clienti una soluzione unica che automatizza, protegge e ottimizza la rete end-to-end in base alle richieste dell’applicazione, semplificando le implementazioni ibride per le organizzazioni aziendali“, ha dichiarato Shailesh Shukla, General Manager, Networking di Google Cloud.

Nello specifico, tre principali vantaggi: 

  • Una rete on-demand flessibile
  • automated application
  • Una maggiore sicurezza

reCAPTCHA di Google come nuova tecnica utilizzata dai cyber criminali

reCAPTCHA è un sistema di proprietà di Google che viene usato per verificare che un servizio o una funzione di un sito, siano usati da un utente umano e non da un bot.

Quello che stanno facendo i cyber criminali, è sfruttare questo passaggio per nascondere il loro contenuto dannoso ai sistemi di analisi URL, e rendere i loro siti o pagine più credibili anche agli occhi degli utenti.

I ricercatori di Barracuda hanno scoperto una campagna di email phishing, che ha inviato 128 mila messaggi ad aziende e impiegati, usando i reCAPTCHA-wall.

L’utente riceve una voicemail, cioè un messaggio email da parte di una segreteria telefonica virtuale, con un contenuto che lo invoglia a superare il controllo reCAPTCHA. A questo punto viene reindirizzato alla pagina contraffatta, in cui se vengono inserite le credenziali di log-in, queste vengono recapitate direttamente ai criminali.

Esistono misure di protezione per non cadere in questa trappola ma, come ricordiamo sempre quando trattiamo questo tipo di argomenti: la sicurezza non è solo una questione di prodotti. È la relazione tra conoscenza dei rischi e strumenti di protezione l’approccio più efficace per la tua sicurezza informatica.

Microsoft Teams: utenti colpiti da phishing

Le credenziali Microsoft 365 di molti utenti sono a rischio: venerdì 1 maggio sono state inviate dalle 15mila alle 50mila mail.

Email che sembrano apparentemente inviate da Microsoft Teams, ma che contengono link ad altri siti e richiedono di inserire le proprie credenziali di accesso al servizio. Uno degli URL pericolosi individuati è ad esempio “sharepointonline-irs.com” che richiama la piattaforma CMS Sharepoint.

Abnormal Security ha scoperto per prima l’attacco, commentando quanto sia convincente il messaggio: “Le email e la pagina a cui si viene indirizzati sono molto convincenti. La pagina web e il link diretto nella mail sono visualmente identici a quelli originali di Microsoft Teams e la pagina di login di Microsoft.”

Questo attacco è molto diffuso, sfruttando l’interazione dell’utente per rubare dati; è infatti l’utente che inserendo le credenziali consegna tutti i suoi dati agli hacker, che in questo modo possono accedere a Microsoft Teams e a ogni file, dato o cartella personale.

Per evitare attacchi informatici, consigliamo di controllare sempre la provenienza delle mail e dei siti ai quali si accede.

Mantenere lo spirito di squadra, in modalità virtuale

Quando si lavora a stretto contatto con i colleghi, ci si sente coinvolti nel progetto. È più facile discutere di un’attività, dire la propria opinione, creare un legame per affinità.

Ma come fare quando si lavora a distanza? La soluzione, sono strategie di team building virtuale.

La solitudine è uno dei principali svantaggi del lavoro da remoto, che può portare a scarse prestazioni. È quindi importante trovare il modo di divertirsi, di formare dei legami e di creare fiducia all’interno dello stesso team.

Trovare la giusta attività non è semplice, ma ecco alcuni spunti sui quali riflettere per farsi venire una buona idea:

  • Sviluppare attività in tempo reale, ossia svolte da tutti i membri del team contemporaneamente
  • Oppure in asincrono, che lasciano liberi i dipendenti di partecipare quando possono
  • Pensare ad attività utili o futili, quindi allo scopo di costruire legami o che abbiano semplicemente un obiettivo ludico
  • Che possono essere one-shot o regolari, svolte solo in momenti particolari come ad esempio con l’arrivo di un nuovo collega, o con cadenza settimanale

È così che i gruppi di lavoro possono trasformarsi in team di successo, migliorando performance e soddisfazione. E chissà che con l’aiuto della tecnologia, si possa ancora pranzare insieme ogni venerdì. Almeno virtualmente!

Cloud da record, più di 30 miliardi di dollari di investimenti

I primi tre mesi del 2020 segnano un record storico per il cloud, che raggiunge quota 31 miliardi di dollari per via dell’emergenza Covid-19 e dell’aumento dei servizi di smart working.

“Siamo in un territorio inesplorato per i cloud service provider in cui aumenta di molto l’utilizzo dei servizi e si creano nuove e sfidanti dinamiche di mercato. Il cloud è diventato uno strumento essenziale per la continuità del business in questo momento difficile. Molte aziende sono passate al public cloud e  piattaforme come Zoom non sarebbero state in grado di funzionare se non avessero potuto contare sulle infrastrutture messe a disposizione dai provider più importanti.
Allo stesso tempo le aziende su scala globale hanno urgentemente bisogno di accedere a una capacità di calcolo flessibile per supportare lo smart working l’e-commerce e la sicurezza. Le infrastrutture cloud sono una soluzione a breve termine ideale a queste esigenze”.
  Parole di Alastair Edwards, Chief Analyst in Canalys.